lunedì 22 marzo 2010

I no della destra nascono dal nulla di idee

«I no della destra nascono dal nulla di idee»
ROVERETO. «Una destra senza argomenti, senza idee ed anche senza rispetto delle istituzioni, finalmente getta la maschera». Sulla polemica per il futuro dell’ex stazione autocorriere, tirato per i capelli da D’Antuono e Righi, l’assessore Tomazzoni non si fa pregare. E comincia dall’inizio. «Il concorso d’idee per il futuro dell’area ex stazione corriere è arrivato in consiglio comunale due volte. E due volte il punto è stato sospeso su richiesta delle minoranze che volevano approfondire il tema in commissione. Due volte quindi siamo andati in commissione, ed ogni volta il loro approfondimento tecnico non è andato oltre presentarsi per dire che c’è troppo traffico. Come se le città le disegnassero gli ingegneri stradali. Un no a qualsiasi futuro perchè già si sta male e si starebbe peggio. Il niente di idee e prospettiva. In realtà è evidente che i rinvii sono stati solo espedienti per guadagnare tempo e arrivare in piena campagna elettorale a potersi giocare in modo strumentale l’ostruzionismo su un tema di grande richiamo. Dimostrando di non avere alcun rispetto per il consiglio e per la commissione urbanistica, nè alcun interesse al futuro della città. Solo uno scampolo di visibilità». In realtà loro accusano l’amministrazione Valduga di avere prodotto danni: viabilità e urbanistica sono peggiorate, dicono, in questi cinque anni. «E dimostrano anche in questo di non sapere di cosa parlano. Le nostre scelte urbanistiche sono in quel Prg che non è stato ancora approvato. Se poi il vecchio Prg, che non è farina del nostro sacco, aveva previsto un milione di metri cubi di residenziale, e ora gli effetti si iniziano a vedere, non è colpa di questa amministrazione. Quanto infine al traffico, il discorso è molto più serio, ed è anzi una colpa di tutti, minoranze per prime, non averlo affrontato. In cinque anni di consiglio, il nulla dei partiti allo sfacelo e dei consiglieri impreparati non ha detto una parola su un tema che è centrale per tutte le città. E che meritava qualche riflessione più seria rispetto al catastrofismo senza alternative sfoderato oggi». Il tema della mobilità. Trento sta pensando ai treni urbani. «E’ una possibilità, anche se secondo me Trento non ha dimensioni sufficienti. Forse un sistema di autobus ecologici, ma si sta sperimentando di tutto, dall’incentivazione dell’uso delle bici al ripensamento delle funzioni in modo da consentire una mobilità soprattutto pedonale. Ma il punto di arrivo per tutti, come tendenza, è liberare i centri delle città dalle auto. E’ un tema mondiale, non roveretano. Ma condizionare oggi a ragionamenti automobilistici il futuro del centro città non ha alcun senso. Le città si pensano e progettano, il traffico si regola di conseguenza». (l.m)

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