mercoledì 19 maggio 2010

Lorenzi apre le porte a entrambi

Lorenzi apre le porte a entrambi


Laura Lorenzini
ROVERETO. Disponibile a dare sostegno all’una o all’altra parte. Senza preclusioni. Il giorno dopo le elezioni, a bocce ferme, Barbara Lorenzi apre le porte a una collaborazione. Se a Miorandi o a Valduga, dipenderà da quello che verrà messo sul piatto. Non in termini di poltrone, ma di progetti: «Il nostro primo e unico obiettivo, lo abbiamo detto sempre, è il bene della città», scandisce. Ora si attendono contatti. Ad oggi non si è andati oltre i sondaggi a distanza: «Qualche persona, vicina all’uno o all’altro schieramento, è venuta a chiederci che intenzioni abbiamo», confida lei. Ora però, per iniziare una trattativa, serve una chiamata diretta. Nel frattempo la coalizione prende tempo. Il confronto tra i vertici slitta a domani sera. E, alla luce delle eventuali news, si deciderà come muoversi. La Lorenzi ha le idee chiare: «Ai due aspiranti sindaci offro appoggio in cambio di un progetto di sviluppo a medio-lungo termine. Temi neutrali: infrastrutture, lavoro, economia». D’accordo con Piergiorgio Plotegher, del Pdl: un’alleanza con Miorandi è possibile. Tutti contro Valduga? «Io non ho preclusioni per nessuno. Però ricordo al professore, che si dice uomo libero, che libero non è, visto che le sue civiche hanno raccolto di tutto. E comunque il 55 per cento dei roveretani ha detto due cose: che vuole cambiare e che i partiti li vuole, eccome». Alla baldanza del sindaco uscente, che ha dichiarato di poter riconquistare Palazzo Pretorio da solo, gli alleati replicano con la sfida a non dare nulla per scontato. Giorgio Leonardi, consigliere provinciale del Pdl, agita lo spettro di Maffei. Trafitto, cinque anni fa, nella sua certezza di trionfo. «Fossi in Valduga, non darei per certi i nostri voti. Cinque anni fa glieli abbiamo dati e non ci ha neanche detto grazie. L’umiltà e la riconoscenza sono doti rare. Oggi gli dico: attento, in politica tutto può accadere». Ciro D’Antuono, secondo più votato del Pdl, è più dubbioso: «Difficilmente il nostro elettorato vota Pd. Però l’accordo si può fare». Willy Angeli con Valduga la mette giù ancora più dura: se lo sogna l’appoggio garantito di cinque anni fa. Neanche in cambio di carèghe: «Niente mercanzie, abbiamo una dignità. Restiamo fedeli alla coalizione, comunque vada. Da queste elezioni esce un centrodestra forte e coeso: lì restiamo, anche all’opposizione». Su un’alleanza con il centrosinistra chiarisce che è «fantapolitica, date le ideologie antitetiche. Ma non vuol dire che siamo preclusi al dialogo. Dipende da come si concretizza».

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