martedì 1 giugno 2010

Miorandi stacca Valduga di 267 voti

Miorandi stacca Valduga di 267 voti



ROVERETO. Sull’immagine del fotofinish spunta per primo il faccino giovanil-sorridente di Andrea Miorandi. E’ lui il nuovo sindaco di Rovereto, seppur per una manciata di voti. Il professore, Guglielmo Valduga, esce sconfitto dal ballottaggio per soli 267 voti. Già alle 9 ieri mattina saltavano i primi tappi di spumante nel quartier generale del candidato del centrosinistra, affacciato su piazza delle Oche che si andava riempiendo di sostenitori della prima e dell’ultima ora. Ha dunque vinto il centro sinistra, non proprio unito ma messo meno peggio che in altre realtà trentine durante queste turbolente elezioni comunali. I Verdi, pur lasciati fuori malamente, alla fine hanno comunque votato per Miorandi, il quale faceva affidamento proprio sulla mancanza di alternative per un partito che negli ultimi cinque anni ha svolto, praticamente da solo, opposizione dura a Valduga. Anche i voti della sinistra comunista, non apparentata, sono finiti al giovane neo sindaco. Eccoli qua i 7742 voti, forse incrementati anche da qualche consenso di Rovereto Merita che non ha disdegnato di strizzare l’occhio oltre frontiera - peraltro ben ricambiato. Si parla già di un’ipotesi di presidenza del consiglio a Barbara Lorenzi. Il professore ha invece atteso, invano, i voti del centro destra. Se Pdl e Lega avessero studiato un sistema a tavolino per farsi del male non gli sarebbe riuscito così bene. Tralasciamo l’apoteosi di Ciro D’Antuono (ex An e ora in odor di cacciata dal Pdl) che ha dichiarato pubblicamente di votare Miorandi e la sua coalizione di centrosinistra, ma la rincorsa di dichiarazioni, smentite, inviti al voto, inviti all’astensione ha creato confusione nel proprio elettorato. Valduga avrebbe gradito un silenzio tombale per tentare l’impresa che cinque anni fa gli riuscì. Ora il rischio per il centrodestra è che paghi con l’anonimato i prossimi cinque anni di governo, arrancando nuovamente alle prossime comunali per trovare un minimo di visibilità. Potrebbe finire così anche l’abbraccio con Rovereto Futura che qualche risultato lo aveva prodotto al primo turno, facendo però emergere difficoltà e contraddizioni al ballottaggio. Smaltita la sbornia da vittoria, ora la coalizione composta da Pd, Upt, Patt e Adc comincerà un altro tipo di confronto. Molto più complesso rispetto a quello già sostenuto per gli apparentamenti. Le elezioni hanno dato un quadro chiaro della situazione pure all’interno del gruppo di governo. Il Pd ha il dominio incontrastato, Upt e Patt sono, al pari dell’Adc, virtualmente considerati al pari del Pd. Il primo banco di prova sarà la giunta.

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