martedì 1 giugno 2010

Nel centrodestra è resa dei conti

Nel centrodestra è resa dei conti



ROVERETO. Commenti disomogenei per un centrodestra irremediabilmente spaccato. La vittoria di Miorandi viene accolta con differenti umori. Quelli di Barbara Lorenzi sono tutt’altro che ostili al primo cittadino, verso il quale non ha mai nascosto un’affinità quantomeno generazionale. Pur precisando di non rallegrarsi per il trionfo del centrosinistra, fa gli auguri al nuovo sindaco e auspica «che molti dei progetti per lo sviluppo siano realizzati, non dimenticando i concetti di democrazia e trasparenza». Opposizione rigorosa sarà comunque, anche se, rimarca il neo consigliere di Rovereto Merita Francesco Cimmino, «c’è un giovane al governo e questo è un elemento di rottura». Nel Pdl il primo effetto del ballottaggio è la richiesta della testa di Ciro D’Antuono, elencato tra gli «opportunisti e traditori» che con il fuoco amico hanno consegnato la città «a un governo di sinistra». Se D’Antuono si dice convinto di restare nel Pdl, il neo consigliere Piergiorgio Plotegher e il consigliere regionale del Pdl Giorgio Leonardi gli tolgono ogni illusione: le sedi competenti (il Collegio dei Probiviri di Roma, ndr) esamineranno quanto si è verificato. Il Pdl farà ora da cane da guardia su cementificazione e rapporto con Trento: «Vedremo se Miorandi sarà autonomo o se sarà condizionato da Dellai». Viliam Angeli della Lega è arrabbiato. «Barbara Lorenzi ha creduto di essere a capo della coalizione e non solo candidato sindaco. E questo ha contribuito a creare confusione. In più ci si è messo Casti che ha parlato di scelte non condivise, scordandosi che la nostra decisione di andare a votare era voluta dalla sezione. E così la città è andata in mano alla sinistra».

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